"Nei tempi recenti nessun papa ha mai parlato come papa Francesco. Nel discorso per gli auguri natalizi alla curia ha detto con parresia quello che pensa e lo ha fatto di fronte alle persone che devono collaborare con lui nel ministero di comunione, tralasciando linguaggi allusivi e stile diplomatico. Questo suo discorso echeggia quel che san Bernardo – monaco però, non papa – osava dire nell’XI secolo al papa e alla sua corte: parole che pochi altri seppero scrivere o proclamare a correzione dei vizi ecclesiastici nei momenti in cui si faceva urgente una riforma della chiesa “in capite et in corpore”. Ma più ancora echeggia il salmo 101, in cui il capo, la guida del popolo di Dio promette al Signore non solo di camminare con cuore integro, ma anche di allontanare chi accanto a lui, al suo servizio, alla sua corte, “ha il cuore tortuoso, l’occhio sprezzante e orgoglioso, chi denigra in segreto il suo prossimo, chi dice menzogne”. Papa Francesco conosce bene la psicologia degli “uomini religiosi”, presenti un tempo tra gli scribi e i farisei, oggi tra i cristiani “in ogni curia, comunità, congregazione, movimento ecclesiale”, soprattutto là dove si dovrebbe esercitare il servizio dell’autorità. ... "
- leggi tutto l'articolo di Enzo Bianchi (Priore della Comunità di Bose)
- leggi tutto il discorso di Papa Francesco per gli auguri natalizi alla Curia