«Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20)
(Commenti a cura di alcuni giovani di Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Agesci, S. Egidio)

SABATO della II settimana di Quaresima - Mc 6, 1-5

In quel tempo. Il Signore Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono. Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga.
E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo. Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì.

COMMENTO
Ascoltare questo brano mi provoca uno stupore di segno opposto a quello del Vangelo: loro si stupiscono per la dimensione "pubblica" del loro concittadino, io per quella "privata" del mio Dio.
Comunque lo si prenda, Gesù spiazza. Lo scandalo dei Nazzareni denuncia un'ambiguità provinciale riassunta in questo paradosso: se è buono, non viene da me. Se non viene da me, non è buono.
Come è possibile che i Nazzareni siano così ciechi? Nazareth è il villaggio con il più alto tasso di santità della Storia! Come riescono ad essere al contempo sfiduciati in loro stessi e diffidenti nell'aprirsi?
In questa pagina c'è un micro-trattato di psicologia umana e spesso ci accorgiamo che nei diversi luoghi di appartenenza ecclesiale o civile, prima o poi capita di sperimentare quel misto di incomprensione e delusione che anche Gesù vive: forse fa proprio parte del vivere!
E la cosa più forte però è che "lì non poteva compiere nessun prodigio", ossia non poteva mostrare la realtà per quello che era: Nazareth sa essere meglio di Nazareth. E così anche noi possiamo dire che il meglio deve ancora venire?

DOMANDE
Proviamo a fare una fotografia dei nostri luoghi di appartenenza: certamente relazioni belle ma quali incomprensioni o aspettative tradite?
In che modo pensi che si debba lavorare perché "il meglio deve ancora venire"?

PREGHIERA
Signore Gesù, aiutaci a non scandalizzarci dinnanzi alle incomprensioni e alle chiusure che non sanno accogliere le novità. Insegnaci la pazienza che riconosce nell'altro un dono e non un ostacolo. Amen

 

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