«Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20)
(Commenti a cura di alcuni giovani di Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Agesci, S. Egidio)

VENERDI' della II settimana di Quaresima

Durante i venerdì di quaresima ci lasciamo interrogare da un brano della passione secondo Matteo e dalla figura di un santo che ci aiuta a camminare verso la Giornata Mondiale della Gioventù.

Passione di Nostro Signore Gesù Cristo secondo Matteo (27, 11-26)
Gesù intanto comparve davanti al governatore, e il governatore lo interrogò dicendo: «Sei tu il re dei Giudei?». Gesù rispose: «Tu lo dici». E mentre i capi dei sacerdoti e gli anziani lo accusavano, non rispose nulla. Allora Pilato gli disse: «Non senti quante testimonianze portano contro di te?». Ma non gli rispose neanche una parola, tanto che il governatore rimase assai stupito.
A ogni festa, il governatore era solito rimettere in libertà per la folla un carcerato, a loro scelta. In quel momento avevano un carcerato famoso, di nome Barabba. Perciò, alla gente che si era radunata, Pilato disse: «Chi volete che io rimetta in libertà per voi: Barabba o Gesù, chiamato Cristo?».
Sapeva bene infatti che glielo avevano consegnato per invidia.
Mentre egli sedeva in tribunale, sua moglie gli mandò a dire: «Non avere a che fare con quel giusto, perché oggi, in sogno, sono stata molto turbata per causa sua».
Ma i capi dei sacerdoti e gli anziani persuasero la folla a chiedere Barabba e a far morire Gesù. Allora il governatore domandò loro: «Di questi due, chi volete che io rimetta in libertà per voi?». Quelli risposero: «Barabba!». Chiese loro Pilato: «Ma allora, che farò di Gesù, chiamato Cristo?». Tutti risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli disse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora gridavano più forte: «Sia crocifisso!».
Pilato, visto che non otteneva nulla, anzi che il tumulto aumentava, prese dell'acqua e si lavò le mani davanti alla folla, dicendo: «Non sono responsabile di questo sangue. Pensateci voi!». E tutto il popolo rispose: «Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli». Allora rimise in libertà per loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare Gesù, lo consegnò perché fosse crocifisso.

TESTIMONE: S. MASSIMILIANO KOLBE
Nato nel 1894 a Zdunska-Wola, entrò nell'ordine dei francescani e svolse un intenso apostolato missionario in Europa e in Asia. Ammalato di tubercolosi, fondò la Milizia di Maria Immacolata. Deportato ad Auschwitz, offrì la sua vita in cambio di quella di un padre di famiglia. Morì il 14 agosto 1941.

"Vorrei morire al posto di uno di quelli" [...].
[...] Sotto la chiarezza di quello sguardo sereno, non trovò che una parola, per formulare una domanda. "Warum?" ("Perché?"). [...]
"Sono vecchio, ormai, e buono a nulla – rispose. La mia vita non può più servire gran che...".
"E per chi vuoi morire?" [...].
"Per lui. Ha moglie, lui, e ha bambini..." e indicò col dito, oltre la siepe degli elmetti d'acciaio delle SS, il sergente Francesco Gajiowniczek, ancora singhiozzante [...].
"Ma tu chi sei?"
"Un prete cattolico". [...]
"E' un pfaffe" (un prete), disse con un ghigno livido il Lagerfurher, rivolgendosi a Palitsch. E in quel ghigno padre Kolbe lesse ormai la certezza che la sua richiesta sarebbe stata esaudita.
"Accetto", fu infatti la risposta di Fritsch; e Palitsch tracciò un rigo sul numero 5659 del sergente Gajowniczek , e lo sostituì nella lista col numero 16670 di padre Kolbe.
Tutto era a posto. I conti tornavano. Ma il campo pareva impietrito nello stupore. [...]
Per la prima volta, nel cupo regno dell'odio era esplosa la luce abbagliante d'un atto d'amore.
(da S.C. LORIT, Kolbe. Cronaca degli ultimi giorni)

PREGHIERA
Concedimi di lodarti, o Vergine santissima, con il mio impegno e sacrificio personale! Concedimi di vivere, lavorare, soffrire, consumarmi e morire per Te, solamente per Te! Concedimi di condurre a Te il mondo intero!
Concedi ad altri di superarmi nello zelo per la tua esaltazione, e a me di superare loro,
così che in una nobile emulazione la tua gloria si accresca
sempre più profondamente, sempre più rapidamente, sempre più intensamente! Amen.

 

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