«Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20)
(Commenti a cura di alcuni giovani di Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Agesci, S. Egidio)

GIOVEDÌ della III settimana di Quaresima - Mt 6, 25‐34

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita, di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non séminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l’erba del campo, che oggi c’è e domani si getta nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi dunque dicendo: "Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo?". Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi dunque del domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena.

COMMENTO
"Non preoccupatevi". È questo l’invito profondo che abita le parole del vangelo di oggi, giovedì della terza settimana di Quaresima, e Gesù non si stanca di ripeterlo più volte nello spazio di pochi versetti. A Gesù sta a cuore che noi non ci lasciamo sopraffare dall’impazienza e dall’affanno di avere tutto subito e di avere tutto sotto controllo: c’è una differenza importante tra il preoccuparsi inteso come "prendersi cura", e il preoccuparsi inteso come "l’essere schiacciato e dominato da qualcosa". Se nell’impazienza impariamo a vivere la pazienza, allora troviamo il tempo per guardare, per osservare, per cercare il Regno di Dio e per vivere in pienezza l’oggi, il qui ed ora. Il presente, che di per sé è già un dono, mette sotto il nostro sguardo piccoli e grandi segni di bellezza, che sicuramente non cancellano la fatica della quotidianità, ma ci spingono ad ampliare gli orizzonti del nostro vivere e a fare pace con la nostra precarietà.
Il brano di Vangelo di oggi riprende il tema della ricerca della vera ricchezza. La Lettura, infatti, ci ricorda che Dio desidera non solo il bene, ma il meglio per ciascun uomo. Spesso ci dimentichiamo dell’amore paterno che Dio nutre per noi e ci affanniamo in tante piccole preoccupazioni che rischiano di distrarre, disorientare, rallentare la ricerca della vera Ricchezza, della Gioia piena.
Dio desidera che l’uomo possa spendersi interamente nella ricerca del Regno di Dio e della sua giustizia, perchè egli sia pienamente felice: tutto il resto gli sarà dato in aggiunta.

DOMANDE
Quali sono le preoccupazioni e gli affanni della mia vita che mi distraggono dalla ricerca del Regno di Dio?
Quali sono le priorità nella mia vita?

PREGHIERA
Padre nostro, fa’ che la nostra fede diventi vero affidamento alla tua Provvidenza, che non ci fa mai mancare ciò di cui abbiamo veramente bisogno. Amen

 

- link al sito della diocesi di Milano
- scarica le meditazioni della settimana in formato PDF

 

«Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20)
(Commenti a cura di alcuni giovani di Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Agesci, S. Egidio)

MERCOLEDÌ della III settimana di Quaresima - Mt 6, 19‐24

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli:«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché, dov'è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore. La lampada del corpo è l'occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice,tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra! Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».

COMMENTO
La Lettura di oggi entra nel vivo del secondo tema di questa settimana: in cosa consiste la vera ricchezza, capace di far risplendere la vita dell’uomo? Gesù ci invita a spendere la nostra vita per accumulare tesori in cielo, ove "né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassinano e non rubano": di ogni briciola di bene che avremo accumulato in cielo, nulla andrà perduto!
In questo brano di Vangelo Gesù ci svela anche che l’accumulare tesori in cielo porta già frutti ora sulla terra: lo sguardo semplice, luminoso, desideroso di bene e del meglio per tutto ciò che vede ha il potere di far risplendere tutta la persona e di donare luce a chi si incontra. All’origine di questo sguardo sulla realtà c’è una scelta di vita, una scelta del Bene radicale e coerente: "Non potete servire Dio e la ricchezza".

DOMANDE
Qual è la ricchezza che cerco e desidero per la mia vita?
Sono capace di compiere scelte consapevoli?
Sono disposto a compiere scelte consapevoli?

PREGHIERA
Padre nostro, donaci occhi capaci di contemplare ciò che si presenta quotidianamente alla nostra vita così da imparare a cogliere la ricchezza anche dove ci appaiono solo povertà e difficoltà. Amen

 

- link al sito della diocesi di Milano
- scarica le meditazioni della settimana in formato PDF

 

«Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo» (Mt 28,20)
(Commenti a cura di alcuni giovani di Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, Agesci, S. Egidio)

MARTEDÌ della III settimana di Quaresima - Mt 6,16‐18

In quel tempo. Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Quando digiunate, non diventate malinconici come gli ipocriti, che assumono un'aria disfatta per far vedere agli altri che digiunano. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, quando tu digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà».

COMMENTO
Subito dopo l’insegnamento della preghiera del Padre Nostro da parte di Gesù, ecco una parola sul digiuno. A metà del cammino quaresimale, che si configura come "tempo di penitenza e di digiuno", ci viene richiesto di riflettere sul significato che diamo a questa pratica, che forse ci sembra un po’ superata. Qual è il digiuno apprezzato da Gesù? In che modo esso potrà comportare una ricompensa da parte del Padre?
È un "esilio dal corpo per abitare presso il Signore", teso al rinnovamento dell’uomo e della sua vita. Un digiuno che innalza l’uomo verso qualcosa di veramente prezioso, che lo libera dalle briglie dell’egocentrismo, che non lo imbruttisce ma anzi lo rende parte della vera Bellezza.

DOMANDE
Con che spirito vivo la pratica del digiuno? Quali tipi di digiuno siamo disposti a vivere?
Quanto spesso il discriminante delle mie scelte e dei miei atteggiamenti si limita alla ricerca del continuo riconoscimento da parte degli altri?

PREGHIERA
Padre nostro, aiutaci a non saziare ogni nostro bisogno per sentire fame di Te. Aiutaci a non soddisfare ogni nostro desiderio per lasciare spazio a Te. Amen

 

- link al sito della diocesi di Milano
- scarica le meditazioni della settimana in formato PDF